Del diritto libero della Chiesa di acquistare e di possedere beni temporali Vedi a schermo intero

Del diritto libero della Chiesa di acquistare e di possedere beni temporali sì mobili che stabili. Libri III. Contro gl'impugnatori dello stesso diritto e specialmente contro l'Autore del Ragionamento intorno ai beni temporali posseduti delle Chiese e C. stampato in Venezia l'anno 1766

s.e.


5 voll

elegante rilegatura in p.perg. cordonata coeva con doppi tasselli al dorso

Vecchie tracce di possesso a prime bianche o frontespizio

Disponibilità: Disponibile

290,00 €

Capilettera e testatine ornate. L'opera, pubblicata in cinque parti, polemizza con i liberi pensatori (Genovesi, Campomanes, Contin, Pilati) e si schiera in difesa del diritto dei preti sui beni terreni (maggiore mobilità di capitali che deriverebbe dall'acquisto di beni immobili da parte della Chiesa), e della funzione assistenziale svolta dalla Chiesa a mezzo di questi beni, che eviterebbero rivolte e disordini sociali. L'argomentazione più interessante si riferisce però alla pericolosità estrema dell'idea di paritas, ovvero di uguaglianza sociale e politica. L'opera provocò violenti risposte e fu proibita in Italia a Napoli, Venezia, Firenze e anche in Spagna.